Terapie farmacologiche alternative
per la Sindrome di Tourette: “THC”
Negli stati uniti, in Inghilterra, in Germania, sono disponibili dei farmaci derivati sintetici del TCH (Cannabis) denominati Cesamet (Nabilone) e il Marinol (Dronabinol); tali farmaci vengono utilizzati generalmente per la terapia del dolore, della nausea e del vomito.
Due studi in doppio cieco (confronto fra due gruppi di pazienti, ad uno dei quali viene somministrato un farmaco e all’altro un placebo, con medico e pazienti ignari di quello che stanno rispettivamente somministrando e assumendo, o confronto, sempre a medico e paziente “ciechi”, tra i risultati ottenuti con il farmaco e con il placebo nello stesso gruppo di pazienti) effettuati in Germania sembra abbiano dimostrato l’efficacia di Cesamet nel controllare i tics in diversi pazienti, in assenza di effetti collaterali importanti.
L’efficacia dei derivati del THC nella Tourette si fa risalire ai recettori neurologici dei cannabinoidi che, in tale malattia, sarebbero malfunzionanti perché codificati (prodotti) da geni mutati (alterati) in alòcuni tourettici. Cosa di cui abbiamo già riferito in altra parte del sito. In considerazione degli effetti collaterali a volte devastanti che hanno i normali e più diffusi neurolettici su moltissime persone, ci si chiede il perchè non sia possibile tentare tali cure anche in Italia.
La questione in Italia sembra essere ignorata, un po’ a causa dei pregiudizi e dell’ignoranza della gente, ma anche per la disinformazione persino dei sanitari, che tante volte la Sindrome diTourette neppure sono in grado di diagnosticarla. Anche per questo, probabilmente, i farmaci in questione sono reperibili soltanto all’ estero in quanto in Italia non sono ancora stati approvati. E’ possibile farne richiesta solo tramite una lunga, burocratica, ed onerosa procedura per l’ acquisto, purtroppo però tali farmaci non vengono ancora considerati “terapeutici” per curare la sindrome di tourette, ma solo prescritti per alcuni gravi casi bisognosi della terapia del dolore.
Vogliamo sperare che con il tempo, ed anche con i nostri sforzi per far conoscere il problema, si possa un giorno provare con successo terapie alternative, stanchi di vedere persone “rovinate” dagli effetti collaterali di neurolettici, spesso prescritti anche a dosi eccessive, che alla fine non hanno che lo scopo di celare, (E NON DI GUARIRE) le manifestazioni ticcose.
Aggiornamento:
Dopo una settimana dalla pubblicazione del nostro articolo, il caso ha voluto che passasse una legge per legalizzare l’ uso farmacologico della Cannabis, fra le cure contro il dolore. Nel decreto legge non vi è alcun riferimento per l’ utilizzo di questi farmaci per altre motivazioni, oltre alla cura del dolore, ma vogliamo sperare (e in parte siamo convinti) che questi farmaci possano essere prescritti ed utilizzati anche per altre patologie.
Riportiamo un articolo preso dal Corriere della Sera:
Più facile prescrivere farmaci antidolore, compresi quelli con principi attivi della cannabis. Turco: «Spinelli non c’entrano»
ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato due disegni di legge (ddl) presentati dal ministro della Salute Livia Turco. Il Parlamento esaminerà i provvedimento a partire dalla prossima settimana.
Il primo riguarda la semplificazione della prescrizione dei farmaci per la terapia antidolore, finora impiegata per i malati terminali di cancro, compresi quelli che contengono principi attivi oppiacei derivati dalla cannabis.
Il secondo invece consente di ottenere negli ospedali pubblici l’anestesia epidurale durante il parto. I ddl prevedono anche la lotta all’abusivismo professionale, in particolare per quanto riguarda i dentisti. Non meno rilevante per la sua azione di prevenzione è la norma introdotta con l’articolo 9: viene infatti esteso su tutte le 24 ore il divieto di vendita e di somministrazione di alcolici nelle aree di servizio autostradali. Attualmente la legge vieta la sola vendita al banco di superalcolici tra le ore 22 e le 6.
Farmaci oppiacei antidolore
«La legge interviene su più fronti», ha spiegato il ministro Turco. «Semplifica la prescrizione farmaci oppiacei, consentendo al medico di utilizzare il ricettario normale anziché quello speciale, eliminando le difficoltà burocratiche. È una norma molto attesa, anche perché nelle terapie contro il dolore l’Italia è agli ultimi posti in Europa». Viene consentita la prescrizione di farmaci oppiacei anche al di fuori della patologia oncologica e quindi per le malattie croniche e invalidanti. Si semplifica l’aggiornamento periodico dell’elenco dei farmaci oppaicei con decreto miniteriale, sentito il Consiglio superiore di sanità». Il ddl approvato dal Consiglio dei ministri «potenzia le terapie contro il dolore che, tanto per ribadire, non hanno nulla a che vedere con gli spinelli», ha specificato Livia Turco. «Questo è un Paese strano, basta parlare di cannabis e succede un finimondo».
Contro la sofferenza
Il presidente della Società italiana di cure palliative, Furio Zucco, ha accolto con soddisfazione l’approvazione del ddl. «Il ddl recepisce integralmente la proposta di abolizione del ricettario speciale per la prescrizione degli stupefacenti contro il dolore severo, prevista dalla petizione indirizzata al Ministro della salute dai medici, dagli infermieri e dai nostri iscritti. Non vi saranno più ostacoli formali e scuse per non prescrivere queste medicine indispensabili per lenire i dolori di oltre 300 mila persone ogni anno, facendo uscire finalmente il nostro Paese dal ruolo di fanalino di coda nell’indice della sensibilità culturale nel trattamento contro la sofferenza».
19 ottobre 2006