Invidia
- invidia degli altri che riescono
- invidia di chi trova o sta trovando
- invidia di chi appare
- invidia di chi ha riconoscimenti
- invidia di chi é pari e va altrove, “perché frusciante non deve uscire dal gruppo”.
…..e siccome non bisogna desiderare oltre che la roba anche la donna d’altri, meglio perciò squalificarla insieme a tutte le altre donne. Non saprei se l’invidia é un sentimento più diffuso che nella popolazione normale, ma quando c’é é forte e pervasivo, bruciante e terribile.
- Per chi ne fosse affetto: si può guarire.
- Per chi ne fosse colpito: lascia perdere.
- Per chi cadesse nella logiche di squalifica: imparate dall’esperienza.
Rif. “Jack Frusciante é uscito dal gruppo” di Enrico Brizz
Nei due vecchi testi di Massimo Marà (“comunità per psicotici”) e di Zapparoli (“la paura e la noia”), si parla di quanto nei disturbi mentali sia presente e frequente il meccanismo di scrutamento dell’altro visto secondo la deformazione del proprio disturbo. “Gli altri” sono visti secondo la doppia prospettiva di proiezione delle proprie onnipotenze e delle proprie perversità, mi spiego meglio: lI si vede una volta come caratterizzatI da un sapere e da un potere infinito, alieno e temuto almeno quanto ricercato (proiezione onnipotente), e un’altra volta come soggettI cattivI e certamente orientatI a scopi cattivi (proiezione delle proprie parti cattive e delle proprie paure). Coloro che vedono il mondo con questi filtri dicotomici (o geni o perversi)non possono che fare una vita da infelici, sempre pronti ad accusare, sempre pronti a lamentarsi di torti o ad attaccare le “proprie” stesse parti cattive proiettate sugli altri, pronti a servire quando non si riesce a comandare, ed anche a cercare gregari essendogli impedito il piacere di una vita tra pari, senza attacchi e senza difese.
L’invidia é uno degli elementi fondamentali di questa dinamica, in quanto quando non si vedono “gli altri” e i “normali” come cattivi, li si vede come possessori di un sapere, di segreti o di capacità enormi che i “disturbati”, nella loro intimità, sentono di non avere….si sentono piccoli anche se si dichiarano grandi, e l’invidia li porta a cercare di smascherare gli altri, a disturbarli o danneggiarli (dispetti, giochi, sfide,attacchi).
Ora mi si potrà dire che la TS non é un disturbo mentale, ed io sarei anche d’accordo con questa valutazione, anche se…dipende naturalmente. Io qualche tourettico che soffre di “invidia patologica” credo di averlo incontrato (fortunata M. che nel suo campionamento non ne ha mai trovati), e la cosa non ha nulla a che vedere con l’ipocrisia, perché chi prova questo sentimento deformato non sa di averlo. Ipocrita é chi predica bene e razzola male sapendo di farlo , ed é vero che tra noi gli ipocriti dovrebbero essere pochi, in assoluto non ci metterei le mani sul fuoco però. Ripeto che la mia impressione é che la TS porti ad un livello alto ma più gestibile quasi tutti i sintomi delle altre sindromi, magari trsformandoli in risorsa.
Per fortuna i tourettici sono per lo più portati a riflettere molto su se stessi e sulle proprie sensazioni (corpo e pensieri) per cadere nell’errore di fare di se stessi un patetico mito, spero non lo facciano neppure gli altri.
GFM