Il fondatore della
Terapia Razionale Emotiva
Il dott. Ellis sperava che l’attuale istituto che porta il suo nome non avrebbe a lungo rappresentato la sua vita di lavoro e di missione. Amici e supporters intendono mantenere REBT viva e vitale, come lui l’ha creata. Egli suggeriva loro di fare questo usando la sua filosofia nelle loro proprie vite per promuovere la pace personale e la serenità attraverso l’isegnamento della REBT alle altre persone. Egli rimase dedito ai principi di libertà, giustizia ed emancipazione.
Il dott. Ellis sopravvive attraverso sua moglie, Debbie Joffe. Lui cominciò il suo terzo matrimonio all’età di 90 anni, sorprendendo molte persone. Egli diceva che dopo numerosi anni di amicizia, egli voleva sposare Debbie perché lei era la più simpatica e la più prestante donna che egli aveva mai incontrato, ed anche la più dedicata alla pratica dei principi della REBT. Egli disse ai suoi supporters che nonostante avesse avuto numerose grandi storie di amore nella sua lunga vita egli amava Debbie Joffe più che ogni altra donna con cui aveva mai vissuto o che aveva mai amato prima.
Debbie curò personalmente suo marito con costanza durante tutto il tempo della sua grave malattia, raramente lasciava il suo capezzale e faceva il possibile perché lui potesse continuare ad insegnare, promuovendo la REBT e sostenendolo perché potesse fare ancora i lavori che amava, anche quando egli era costretto a letto soffrendo di sconforto.
Il dott. Ellis sopravvive anche in numerosi suoi nipoti.
A public memorial service will be held at St. Paul’s Chapel at Columbia University on Thursday, Sept. 27, 2007.
Nota a margine come piccolo e modesto commento di Morciano:
Ero al corrente dei conflitti in seno al mondo della RET/REBT, ve ne era un riflesso significativo anche in Italia e la cosa mi dispiaceva in quanto tutte le figure RET italiane che conosco sono di grande valore.
So bene che qualche tourettico malignerà su di un necrologio un po’ troppo in difesa dell’ultima moglie, è vero l’ha sposata solo a 90 anni, ma pare fossero molti anni che si frequentavano. Comunque un’eventuale svarione sentimentale nulla toglie al valore dell’opera di quest’uomo, che ha davvero introdotto la svolta cognitivista, non credo proprio rivoluzionato la psicologia perché a mio parere questa rivoluzione la si è avuta con Wundt e poi con Skinner (introduzione del metodo sperimentale in psicologia), la svolta cognitivista fu importante é vero e poi fu fatta insieme ad altri ovviamente (es. Bandura) ma certo egli fu uno dei pionieri.
Cosa volete che vi dica, sarà che forse ho passato il fifty, ma anche la follia sentimentale in tarda età me lo rende ancora più simpatico…anche se capisco che per quelli dell’Istituto dev’esser stata dura.
Le tecniche di razionalizzazione delle emozioni, che spesso utilizzo nei mie incontri, non eliminano le emozioni ma insegnano a gestirle, e sono utilissime (anche se da sole difficilmente bastano) per la gestione dei pensieri intrusivi e delle “maggiorazioni emotive” (devo fare, non posso non pensare, sarebbe terribile se, trovo intollerabile che… etc. etc.), tutti noi dobbiamo qualcosa ad Ellis.
Omaggio dunque ad uno dei più grandi (e purtroppo ancora quasi sconosciuto in Italia).
Gianfranco Morciano