Enrico Micheli é morto

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Enrico Micheli é morto

Questo nome per molti di voi forse non significa nulla, ma diversamente é uno dei nomi più conosciuti nelle associazioni che si occupano della sindrome autistica e di approccio cognitivo-comportamentale.

Ero con lui quando fu fondato il primo centro pilota per il trattamento dell’autismo, quello dell’Ospedale S.Paolo CTR di Via Vallarsa…sorto in un’epoca nella quale tutte le sindromi dello spettro autistico erano ancora considerate come il prodotto della relazione patologica tra il bambino e la Mamma frigorifero, diagnosticata ora come fredda, ora come simbiotica.

Con lui tante battaglie teoriche, scientifiche e culturali per spiegare che erano sindromi neurologiche, che travolgevano tutta la famiglia e che andavano affrontate in modo diametralmente opposto a come si era fatto sino a quel momento.

Convegni internazionali, scontri e dibattiti ed il suo Centro che intanto studiava e sperimentava, prima un piccolo nucleo poi piano piano un faro per gran parte dei servizi italiani, é così che Enrico ha fatto e vinto la sua rivoluzione. Quando il Centro di Via Vallarsa fu in grado di funzionare con le sue gambe e quando ormai era chiaro che le mete raggiunte nella conoscenza e nell’approccio sull’autismo in Italia erano ormai un fatto nazionale dal quale si poteva solo avanzare senza più tornare indietro, Enrico con la moglie si é trasferito nel nord-est in montagna, per occuparsi un poco anche di se stesso dopo una vita ad occuparsi degli altri.

MI dicono che stamattina stava scalando insieme alla moglie quando é caduto ed ha perso la vita, quando noi abbiamo perso la sua vita.

Vorrei dargli quattro pugni sul naso, come ne ebbi voglia l’ultima volta che l’ho visto ad una conferenza per le scelte che stava prendendo e per quello sguardo che me lo fece già sentire distante, vorrei dirgli “ma come cazzo si fa a rischiare la vita così da coglioni in montagna, stronzo e deficiente, mica la tua vita é solo tua!!”.

In questo momento sono confuso, perché Enrico é una di quelle persone che credi che ci sarà sempre e proprio non te l’aspetti insomma che possa morire così per caso, sulle barricate magari, durante un’impresa ma non in una stupida maledettisima caduta in montagna.

Un’immagine più di altre mi torna in mente in questo momento…quando molti anni fa mi dava la sua spiegazione della sindrome oppositiva…battendo più volte sul tavolo per mostrami il meccanismo con il quale le nostre risposte influenzano l’aumento dell’oppositità: “bum, bum…vedi é così, e poi se tu rispondi questo allora lui bum, bum, bum..perché tu credi di fermarlo, invece lui bum.bum, lo fa di più se tu ti arrendi dopo”.

La nostra Sindrome Oppositiva, tanto presente nella TS, quando cerco di spiegarla a qualcuno anch’io picchio ancora sul tavolo “bum,bum”, voi non lo sapete ma io quando lo faccio imito Enrico, e nella mia mente vedo ancora il suo viso allora ancora così giovane, giovane ma con piglio deciso e convincente e quello sguardo che vedeva e che viaggiava alto e riusciva a portarci con sè.

STOP

Gianfranco Morciano

Per Via Vallarsa

Semmai dovessero arrivare su questo sito le persone che conoscono Enrico voglio esprimere la vicinanza mia e della mia associazione alla moglie Cesarina, a tutti gli Operatori di Via Vallarsa ed in particolare a Marilena, Tiziana e Raffaella…

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